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Dalla sezione : Corso di formazione per istruttori di alpinismo e sci alpinismo
Inviato da e.scagliotti il 12/11/08 (1787 letture)
Dalla sezione

La commissione Interregionale scuole di alpinismo scialpinismo e arrampicata libera LPV organizza tramite la scuola interregionale un corso di formazione e verifica per il conseguimento del titolo di istruttore regionale di alpinismo e/o di sci alpinismo

Si trasmettono in allegato
a. regolamento e domanda di partecipazione
b. moduli per la comunicazione del cv del candidato

Le domande di ammissione dovranno pervenire all'indirizzo di questa commissione entro e non oltre il 16 dicembre 2008, complete in ogni loro parte e firmate dal direttore della scuola e dal presidente della sezione alla quale il candidato č iscritto.

Tali domande dovranno essere
1. anticipate via email
2. inviate a mezzo posta ordinaria all'indirizzo sotto riportato, complete di tutti gli allegati e documenti richiesti

Domande non complete e/o non firmate dal direttore della scuola e dal presidente della sezione competente e/o arrivate oltre la data prevista, non saranno accettate.

Per ogni ulteriore informazione
Ernesto Montaldo + 39 335 58 20 888
Antonio Pagliero + 39 335 128 96 06

Cordiali saluti
Club Alpino Italiano
Commissione Interregionale Scuole di Alpinismo, Sci-Alpinismo e Arrampicata Libera LPV

c/o Cai Uget - Galleria Subalpina, 30
10123 - Torino

cisasalpv@gmail.com

Documenti allegati:
Bando
Elenco attivitā

Dalla sezione : La montagna in biblioteca
Inviato da e.scagliotti il 03/11/08 (1468 letture)
Dalla sezione

Ciclo di quattro conferenze incentrate su cultura, tradizioni e storia (Condove e Sant’Ambrogio) e percorsi naturalistici, escursionistici e sportivi (Caprie e Chiusa San Michele)

In allegato tutti i dettagli.

Locandina serate

Locandina serata Caprie

Dalla sezione : Festa di Rocca Sella 19-10-08
Inviato da mountain il 24/10/08 (1395 letture)
Dalla sezione

Come sempre una bella giornata trascorsa in allegria favorita dal bel tempo con temperatura gradevole.
Un grazie a tutti coloro che hanno collaborato per la riuscita della festa e complimenti ai premiati.

Dalla sezione : 12-10-08 bella salita all'Uja di Mondrone
Inviato da mountain il 16/10/08 (1436 letture)
Dalla sezione

Ottima riuscita della traversata dell'Uja di Mondrone con salita da Balme lungo il Labirinto verticale e la parete ovest versante Mercurin e discesa dalla normale su Molere.
Tutti molto bravi i 10 partecipanti; altri 3 sono saliti al Passo dell'Ometto.
Giornata serena con ottima temperatura.

Per le immagini vedere l'album: https://www.caialmese.it/modules/xcgal/thumbnails.php?album=33

Dalla sezione : Uja di Mondrone da Balme, lungo il “Labirinto verticale” ed il Lago Mercurin
Inviato da mountain il 08/10/08 (2347 letture)
Dalla sezione

Uja di Mondrone da Balme, lungo il “labirinto verticale” ed il Lago Mercurin.

Itinerario con notizie
II percorso inizia dalla piazzetta dell'Albergo Camussōt m 1480. Seguire il sentiero per la palestra di roccia del Ginevrč, passando per la Péra dėi Tchāmp, belvedere sul paese sottostante attraverso un rado bosco di faggi. Trascurare sulla sinistra il sentiero segnato per il Lago Mercurėn e proseguire direttamente, fin a raggiungere il grande muro paravalanghe m 1600, costruito nel 1963 per proteggere la parte nuova del paese (una colonia di stambecchi staziona abitualmente nei pressi). Attraversare in direzione valle, dapprima in piano e poi in leggera discesa fino a costeggiare la base della grande parete, che si segue risalendo leggermente fino alla cascata pių bassa del rio Pissai m. 1600.
Sui due lati della cascata, che alla fine dell'estate č spesso asciutta, si possono osservare alcune bārmess (ripari sotto roccia) dove si trovano incisioni ed iscrizioni (una di queste č in patois "OURĀ ' IĀ LOU SOULEI OURA ' PROIT\ "un momento c'č il sole e un momento no"). Alcuni di questi ripari sono chiusi da muretti (baricāiess) che servivano per la caccia alla marmotta, riservata per tradizione ai vecchi che non erano pių in grado di cacciare il camoscio.
Sulla destra orografica della cascata, risalire un breve canale ripido in direzione ovest, fino ad un ripiano con un masso recante un'iscrizione di difficile lettura. Risalire un altro piccolo canale nella direzione opposta (est) con piccola croce con i bracci ad anello ed alcune iscrizioni:"SOPO DI PLERE 1880" e"C B. DI CANĀN, A LI 10 MAI 1887"
Si giunge cosė alla seconda cascata del Rio Fissai, m. 1680, dove inizia la cengia di Lansātta, che sale in direzione ovest, dapprima assai ampia e poi gradualmente pių stretta.
Il nome significa "lancetta" e sta indicare lo strumento, simile ad una affilata lancetta di un orologio a pendolo che si usava per incidere le vene durante il salasso. Questo nome, nel patois di Balme, indica la vipera aspide tipica di questi luoghi, piccola e sottile con la testa triangolare e ben evidenziata. Questi rettili erano in passato numerosi su questa parete ben soleggiata. Oggi sono quasi scomparsi in seguito alla presenza di numerosi uccelli che li predano (gracchie, corvi imperiali, poiane e aquile), che si sono moltiplicati con il venir meno della caccia.
Giunti alla quota 1720, la cengia si fa pių ripida e stretta, fino a ridursi ad uno stretto passaggio sotto una roccia sporgente. Proprio nel tratto in cui il passaggio č pių angusto, vi sono alcune iscrizioni "1827 PANCRASIO C. 1803".
Superato questo punto, seguire ancora per un tratto la cengia, fino ad imboccare un altro breve e ripido canale verso est. Si giunge cosė ad una ampio ripiano erboso presso la terza cascata del Rio Fissai. Risalendo verso ovest, a m. 1790 si incontra un grande masso tabulare e leggermente inclinato verso valle, di circa 3-4 metri di diametro.
Sul masso sono visibili numerose incisioni a "phi", croci terminanti con anelli, clessidre, disegni che ricordano la figura umana. Si notano inoltre coppelle di grandi dimensioni (15-20 cm. di diametro), collegate da piccoli solchi che partono da un rilievo posto nella parte pių alta del masso, simile al cosiddetto "altare celtico" che si trova nei pressi della borgata Bougoųn, lungo la pista che sale da Balme al Pian della Mussa
Proseguendo in leggera discesa in direzione ovest, a poche decine di metri dal masso, si attraversa una grande spaccatura, con un riparo sotto roccia (bārma) che reca tracce di antichi bivacchi, riconoscibili nei muretti di pietra, e nelle ortiche (queste ultime testimoniano la presenza nel terreno di deiezioni animali). Pochi metri a valle del masso che forma la bārma, sull'orlo del salto di rocce, si apre un altro pių ampio riparo sotto roccia chiuso da un piccolo muro di pietra a secco. Questo luogo, detto "lou bou dėi Canān" (la stalla dei Canān), era utilizzato dai pastori di capre della famiglia Castagneri Canān per la fabbricazione del formaggio caprino, senza dover trasportare a valle il latte. E' ancora possibile vedere il luogo dove veniva acceso il fuoco, una piccola fascina di sterpi ed una Iosa scanalata (pilōiri), che serviva per mettere a colare i formaggi dentro le forme, permettendo di recuperare il latticello (laitā). Sul tetto della bārma si leggono alcune date tra cui "7667" e "P*S"', oltre ad alcuni enigmatici disegni a graticcio. Nei pressi della bārma, si trovano ancora altre iscrizioni di varia epoca. Questi ripari furono anche usati, a pių riprese, dai giovani di Balme che fuggivano l'arruolamento forzato, come accadde durante l'occupazione francese alla fine del secolo XVIII e durante l'inverno 1944-45 in occasione dei rastrellamenti.
Ritornando sulla cengia, si prosegue in leggera salita (altre iscrizioni), superando diversi valloncelli, fino alla quota m. 1900. La cengia finisce contro uno spigolo roccioso per superare il quale č stato costruito un rudimentale muretto con alcune lastre di pietra ed oltre il quale si apre il canalone del Rio del Ru. A questo punto, invertire il senso di marcia e seguire una grande cengia che sale verso est, di nuovo in direzione del canalone del Rio Fissai. Si giunge cosė all'altezza del grande salto d'acqua (il Pissāi vero e proprio m 1882) e si svolta di nuovo verso ovest, imboccando un canale ripidissimo che permette di salire pių o meno verticalmente, superando un'altra bārma, fino a raggiungere sulle rocce della Pčnna dove si trova il giacimento delle pietre da mola.
Queste pietre da mola, una varietā di cloritoscisto, erano assai apprezzate per affilare ogni sorta di arnesi da taglio e soprattutto le falci da fieno (i falciatori tenevano queste pietre immerse in un po' d'acqua dentro un corno di vacca agganciato alla cintura). Per questo venivano raccolte ed anche commercializzate fuori del paese. Il monte Pčnna m 2200, che dalle case di Balme appare come una vetta, č in realtā soltanto la parete che sostiene un grande pendio di pietrame posto tra i due valloni del Rio Fissai e del Rio del Ru. Di qui, salendo direttamente, si raggiunge il sentiero segnato del Lago Mercurėn, che attraversa il pendio in leggera salita, in direzione est. Raggiunto un contrafforte roccioso, il sentiero scende per alcune decine di metri, fino a costeggiare il Rio Fissai, emissario del Lago Mercurėn m 2491, che si raggiunge in breve per grandi banchi di roccia rossastra e particolarmente abrasiva. Poco prima del lago Mercurin, seguire le tracce di vernice rossa, che continuano verso destra, su un emissario laterale. Ignorare pertanto le tracce che persistono al centro del vallone. Passando sulla destra di alcune rocce levigate, nei pressi dell'emissario, si supera una strozzatura e ci si porta sul detritico versante occidentale dell'Uja di Mondrone, lasciando lo specchio d'acqua sulla propria sinistra.
Continuare sulla destra in diagonale ascendente seguendo i segni rossi. Si giunge ad una larga cengia contornata da una netta parete rocciosa. Seguire la cengia, quindi riprendere a salire i detriti, senza mai perdere i segni rossi. Ci si porta pių decisamente in alto, alla base della parete, presso un canale roccioso discendente dalla cresta Sud. Poco prima del canale imboccare uno stretto canalino minore, parallelo al precedente, ma abbandonarlo presto sulla destra. L'arrampicata si fa momentaneamente ripida, ma sempre facile (alcuni passi di II). Presso la cresta, quando le pendenze diminuiscono, attraversare in diagonale ascendente verso sinistra, fino a sbucare in cresta.
Non portarsi sul versante SE, ma tornare su quello Ovest, abbandonando subito la cresta raggiunta. Per alcune cenge e detriti contornare la sezione terminale della parete Ovest, entrare quasi nel canalino principale e risalire con semplice arrampicata un ultimo tratto che porta ad un ultimo intaglio sulla parete Sud. Uscire in cresta, ormai semplice e arrotondata. La salita č praticamente terminata e con un'ultima camminata conduce direttamente alla vicina vetta (2h dal lago, PD).
Discesa: sulla via normale verso Molera.

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